venerdì 28 settembre 2007

FivE



154 giorni passati insieme.

giovedì 27 settembre 2007

il castello dei destini incrociati


Mon dieu come piove!
Torino con le sue giornate uggiose non si smentisce nemmeno quest’anno.
Ad accompagnare con fragore la mestizia cittadina, le gaudenti mattinate nel bel palazzone risulent, la cui dominante cromatica rimane e sempre rimarrà grigio antracite. Non so se per la mancanza di igiene o per la scelta oculata dell’architetto che ha voluto regalare una buona sferzata di gioia ai tapini turlupinati dall’ente allo studio.

Ma suvvia!!!

Pur lontana da casa, di che si parla a lezione?
Si spera sempre in qualcosa di mai sentito e di vivamente interessante.

Giammai.

Lunghe ore a prendere appunti sul Castello della Manta. Avete capito bene siori!!!
Cioè.
Pago un affitto.
Pago fior fior di euri all’università nella speranza di apprendere del nuovo, e cosa mi tocca sentire???
La storia del castello di Manta??? O_o o_O

Or sembra che disprezzi le mie già note origini saluzzesi.
Non lasciatevi trarre in inganno, o meglio, ascoltatemi per un momento.
Manta è una cittadella carina e nulla toglie che sia talora sottovalutata.
Il ciclo di affreschi della sala baronale (non chiedetemi perché si chiama così…a Saluzzo ci stavano i Marchesi e non i Baroni) è sicuramente interessante, soprattutto considerando l’immagine della Sacra Fontana dell’Eterna Giovinezza che io identifico con la più recente Drancia (da me ribattezzata Fontana della Vita Sempiterna). E si pensi ancora alle ispirazioni letterarie che sono legate al luogo (Zazie, come posso non citare il Don Chisciotte della Manta???).
Eppure.
Vorrei conoscere qualcosa sull’arte fiamminga. Scoprire le storie di artisti a me ignoti. Viaggiare almeno con le immagini in terre di Baviera, in Belgio e l’Alto Reno, luoghi che non ho mai visitato e che , se visiterò, potranno rivelarmi in pieno le loro bellezze.

E dove mi portano le immagini?

A MANTA

Altro che 2000 euro l’anno!!!
In una giornata del FAI laggiù ci entravo pure a gratis!

venerdì 21 settembre 2007

casa dolce casa

Ecco alle lettrici il mio rifugio nella capitale sabauda!

Cucina collaudata con caffè al catrame e sughi pronti stagionati alla muffa; padellame soggetto all'attacco microbico di paste liofilizzate collose. Ma con qualche ingrediente SANO, a volte cucino pure bene.



Come ultima arrivata mi tocca il mobilio di fortuna. Notevole lo scaffale sgualfo inclinato in avanti di 10° che rende la simmetria fotografica pericolosamente in bilico. Ho saggiamente deciso di NON caricarlo di libri, salvo non si gradisca un dizionario sulla capoccia.
Per riempire le spoglie pareti, qualche foto e cartoline d'arte, poco atte-nevvero???- a cancellar l'abisso di vuotezza che creano i soffitti alti 4 metri.

Breve panoramica sull'armadio dell'incubo. I miei scaffali ancora vuoti completeranno il quadro, dando avvio alla fedele riproduzione del caos originario.


L' idea del bagno allo sfacelo e del poster di Harry Potter sopra il cesso, senza contare il tentativo di riproduzione di biblioteca stercoraria rinascimentale, la lascio alla vostra sublime immaginazione.
Ossequi.

sabato 15 settembre 2007

l'altra metà del cielo.



Meno male che ci sei tu...

IERI.

Avevo bisogno di un sorriso ed un abbraccio; un bacio mentre i miei occhi si chiudevano e la mente abbandonava il delirio del vero.

E una volta riaperti, eri ancora lì che mi guardavi e mi sussurravi qualche frase per sollevarmi da terra. Ancora e ancora.

Nella mia testa un po' di nero e il vuoto forzato, per alienarmi dal mondo e concentrarmi solo sul calore di quelle mani. Nulla e tutto in un istante, prima di svegliarmi e capire che facevo ancora parte di quel reale esserci. Lì in mezzo ad altri. Con i loro pensieri, sguardi, moti dell'animo.

Meno male che ci sei tu...

OGGI.

Ho sentito la voce che crea quiete.

Meno male che ci sei tu...

DOMANI.

Poter percepire la presenza in divenire di te, di me, nostra. Sospesa sul filo dell'ignoto, eppure concreta nelle nostre menti lucide nelle proprie fittizie certezze. E va bene così.

Sì.

lunedì 10 settembre 2007

White Night

Grandi serate di chiusura vacanziera sulla Riviera dei Fiori. Anche la Sanremo abitudinaria, richiama al suo cospetto i grandi musici delle vallate del futuro Limonte e con essi orde di groupies sempre meno ginniche, ma danzatrici d'oc nell'anima.


Per le vie della città, non mancano i momenti delle foto di rito, con sguardi ammiccanti e
gnam-gnam imperanti.

Trascinati dalla musica del saggio di danza in atto, i nostri eroi non hanno saputo resistere al richiamo del mambo.

I miracoli dell'amore consacrati dalla sublime presenza di Spongi, il cui sorriso appare alquanto familiare.


In attesa del cambio , bambugginando allegramente, si assiste alla scenetta del ciucK che, salito sul palco, ha interrotto il balletto di 3 poveri raggazzuoli dodicienni che si inraviulavano a terra.



Rimembrando il Capodanno con la signora ubriaca, mi sottopongo ai soliti sfottò del Costa.





E sul palco, DELIRIOOOOOOO...!!!!



La generosità degli amici si ritrova nel momento del bisogno: scampate alla nottata nel parcheggio ci prepariamo per la morbida dormita su comodi materassi.




Ed eccoci al risveglio, poche ore di sonno sul groppone, ma tanta GIO-GIO-IA!!!!!


giovedì 6 settembre 2007

Omaggio a Meo


"ADAMITICO!!!!!"

parenti serpenti

E' risaputo che io non abbia mai avuto molta simpatia per i miei cari consanguinei. Non c'è da stupirsi: il 90% di essi non ha mai sviluppato alcun tipo di interesse nei confronti delle vicende relative alla mia famiglia; con il tempo anche noi abbiamo smesso di prenderli in seria considerazione, se non in quelle gaudenti occasioni in cui regna l'ipocrisia di gruppo.
Nell'avvicendarsi di codesti lieti eventi, in genere di stampo cerimoniale che da qualche tempo evito, TUTTI, nel loro abito migliore, dialogano per ore etterne, infarcendo sublimi discorsi con luoghi comuni, finto interessamento e frasi fatte -standard- da utilizzare nelle emergenze "silenzio imbarazzato".
Vittime inermi di queste ultime i nipoti annoiati, unici consci dello scempio in atto.
Si parte con un "certo che sei cresciuta, neeeh???"
BRAVO ZIO! Cosa ti aspettavi???In fondo l'ultima volta che mi hai rivolto parola avevo sì e no 6 anni...
"Sei diventata proprio una signorina..."
A parte che signorineggio da oltre un decennio, i miei complimenti zia...Anche tu sei cambiata. Hai lo sguardo più allucinato del solito, ti sono caduti i denti, ma come in passato continui a smenarla a tutti parlando di mucche e nipoti.
Passato in rassegna l'argomento scuola (cori di OHHHHH...BRAVA, CHE BRAVA, TU Sì CHE SEI BRAVA!!! -falsi-) si arriva all'infelice domanda: "...ma te, ce l'hai il moroso???..."
La risposta negativa implica una risatina derisoria malcelata, con la solita usurata espressione: "ma una ragazza come te!!!!.....". E giù a consolarti (ma chi gli ha chiesto nulla???) dicendoti che il bravo ragazzo è dietro l'angolo.
La risposta positiva, d'altro canto, è forse peggio. Cominciano gli interrogatori volti a carpire improbabili possibilità di matrimonio con relativa data, nella speranza di essere invitati per mangiare a sbafo e dare avvio ad un'altra farsa.
Qui la migliore soluzione è cambiare argomento, con risatina ebete e sguardo perso nel vuoto.
Ma sia chiaro. Se mai mi dovessi sposare, miei cari illusi, scordatevi pure la lauta cenetta. Non intendo davvero rovinarmi la giornata con le vostre moine nauseanti e la vostra delirante presenza.

mercoledì 5 settembre 2007

vicino...lontano...

Ricomincia a spirare un vento freddo, chiaro sintomo dell'estate in declino.
Facendone un breve bilancio, direi che come al solito non mi sono sbattuta molto a fare cose pressapoco interessanti, quanto piuttosto mi sono dedicata all'ozio privo di forma meditativa o comunque intellettuale.
A forza di stare in letargo i neuroni faticano a riprender fiato.
La realtà dello svago estivo è troppo dilatata per prendere qualsiasi tipo di iniziativa stimolante.
E' come dire tanto c'è tempo...e alla fine non si combina mai nulla.
Poi ti svegli un mattino e ti accorgi che è già settembre.
Che tra poche settimane ricominciano le lezioni in quel fetido postaccio in centro Torino.
Che laggiù mi aspetta un letto in una grande casa a pochi passi dalla Mole.
Che, non paga di trasferte e studio, tornerò at home pronta per fugaci incontri e qualche ora di lavoro.
Che avere un'agenda e 24 ore quotidiane non basta.
E tutto è un correre dietro cose che mai forse ti serviranno e ti prendono un sacco di tempo...
Quel tempo che ho buttato via ancora una volta.
Certo che sono proprio fessa!