mercoledì 4 aprile 2007

Goccia a goccia


Giorni umidicci, ventosi, velati di tristess novembrina.
Si avvicinano le vacanzuole pasquali e vanno a monte i progetti di un paio di giorni di relax spatagnati su sabbie fresche di sole e aprile.
PIOVE
I capelli gioiscono per la loro ritrovata autonomia, non tento neppure di lottare con i boccoli che compaiono sulla capoccia, le svirgole dove dovrebbero stare lisci etc, etc....
Poi mi duole il mignolino rotto in tempi non sospetti per l'incauto uso di 'suchtte (zoccoletti) nel salotto cosparso di suppellettili spigolose.
E' meraviglioso inzupparsi come pulcini con le zavorre della spesa e l'ombrello, che non sai da che parte tenere e vai tutto di lato come se di colpo l'asse del tuo corpo si fosse pericolosamente inclinato verso terra.
Sali e scendi dall'autobus e dai tram con i libri in mano e tutti che ti scrollano i loro ombrellini addosso.
Però ha un non so che di poetico.
La pioggia che picchietta adorabile sul vetro della mansarda...che relax!
Le strade lucide di acqua e di riflessi.
L'odore tipico di erba bagnata.
L'aria senza polvere.
I colori: contrasto tra la ritrovata vivacità dei fiori e il grigio del cielo.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Poetica...vero...anche perchè permette l'acquaplaning. ^_^

Anonimo ha detto...

Eh, già già!

Volevo scriverlo, ma non mi permetterei mai di rubare frasi di altre persone!
^_^

Calinto

Anonimo ha detto...

La sign.na Ambiguità mi ha autorizzato a diffondere il suo pensiero...

Zazie ha detto...

Picetta,
ha chiamato?

Eccola, Lady Zazie, eccola qua in tutta la sua ambiguità!

Diffondete,
diffondete il suo pensiero!
Urlatelo sotto il sole e la pioggia.

Zazie ve ne sarà grata!

E qui deporrei le mie satyriche vesti...

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La poesia della pioggia...

Oggi tamburellava sulla cupola della Solari e giochicchiava con il vento.

Era bello, sì.
Com'era bella la Citè con le pozzanghere e il sole che tentava di far capolino fra le nuvole...

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ZaZiE from The House of The Rising Sun.