Ancora una volta la natura fa esattamente il suo corso.
Chi nasce forte, sano, svitato ed è giovane, dannatamente giovane ha la meglio sulla massa di individui tremolanti e vagamente danzerini al suo fianco.
Funge così negli annuali raduni di invasati d'oc, sapientemente giostrati dal capobranco Sergio, ogni volta più sverso e petulante nei suoi discorsi secessionisti filocomunispadani, che istiga la massa al pogo da sfracello dopo aver sapientemente parcheggiato qualche povera vecchina sua ospite davanti alle transenne in prima fila sotto il palco, aumentando così il rischio di prematura o anticipata dipartita delle suddette.
La festa che da copione propone tanta birra scadente, piedi indolenziti e tanto sudore (persino le pareti, conscie della loro potenzialità materica, riversano i loro e nostri umori, ampliamente condensati sulla superficie) mi ha permesso di osservare ancora una volta la mancanza di senno di alcuni personaggi. Le già citate vecchiettine dalla pettinature viola-bluastre screziate d'argento si ritrovavano circondate da dei ganzi da paura-cinquantenni o poco più- di ogni vallata, in elegante mise canotta azzurra a coste con giacca beige di microfibra , jeans ascellari con cintura in cuoio, mocassini con calzino bianco(i più fashion con le SDADIDAS o le REEBOK bianche lustre) che si mettevano in posizione d'attacco per parare i colpi dei poganti. L'ostinazione nel prendersi sberle e gomitate era da ammirare. Non paghi, inveivano contro i giovani con colorite bestemmie urlate all'aria umidiccia, satura di suoni vibranti e rumori (illusi forse di esser uditi). Essere menati per osservare in prima fila svariati ciucchi sul palco, consci del fatto che ad ogni raduno si incorre in tale rischio anche se si balla, è roba da folli.
Farsi da parte è inconcepibile, l'orgoglio non lo permette. E così si esce con braccia e gambe burenfie, maledicendo la gioventù irrispettosa. Che poi ci fossero stati loro al posto, avrebbero fatto lo stesso.
La Calì, rapita dal Costa elettrico dopo la sua parte di concerto, è finita in mezzo alla marmaglia delle prime file. Sopravvissuta a svariati colpi, è caduta sotto la gomitata del suo degno e sudatissimo compare che, prendendola in piena faccia, l'ha costretta alla ritirata. L'ha consolata dicendo che tanto i denti sotto non servono, bastano quelli sopra.
Mi fregio anche del premio alla carriera nella categoria pala bassa, per aver raccolto gli inviti dei peggiori e luridi e suonati ballerini della serata. Notevoli gli sfottò e le facce derisorie di Nostra Signora e Compare durante la mia performance danzerina assieme ai suddetti bambu-ballerini.
Ringrazio la Coca e Havana, nonchè la birra alla castagna per aver fatto sembrare tutto più pulito e divertente.