Ho atteso mesi prima di prender decisione di pubblicar codesto post.
Il Sommo Poeta mi mandò, alfine, la poesiola goliardica che segue...
Il canto degli augelli
Perché, nella stagion in cui dal nido
Intonano gli augelli il loro canto,
Il mio fiacca i cori col suo grido?
Non so spiegar: so che non m’è di vanto.
Perché, in gabbia, il mio compagno fido
Non trova che ristoro nel suo pianto
Indotto da Fra’ Polso e Sor Libido
All’ombra de’ lenzuoli o d’altro manto?
Chieder si deve a chi l’ha messo in gabbia
Per far volar in ciel altr’esemplare,
cui auguro di cuor che pace abbia
nel nido ch’or è suo e che lasciare
al mio toccò con non poca rabbia:
ma è facile da lì farsi sfrattare!
Perché, nella stagion in cui dal nido
Intonano gli augelli il loro canto,
Il mio fiacca i cori col suo grido?
Non so spiegar: so che non m’è di vanto.
Perché, in gabbia, il mio compagno fido
Non trova che ristoro nel suo pianto
Indotto da Fra’ Polso e Sor Libido
All’ombra de’ lenzuoli o d’altro manto?
Chieder si deve a chi l’ha messo in gabbia
Per far volar in ciel altr’esemplare,
cui auguro di cuor che pace abbia
nel nido ch’or è suo e che lasciare
al mio toccò con non poca rabbia:
ma è facile da lì farsi sfrattare!
3 commenti:
Eheheh. Geniale.
Un plauso.
Ebio-.
eheh...lo so, lo so.
Taccio sulle megnificenze che sgorgano da mente tanto geniale...Caro Babo, ne riceverai presto un assaggio!
calì
Oh sì!
Gènius!!!;o)
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