lunedì 2 febbraio 2009

devi sorridere se puoi, si muore un po' per poter vivere....

il silenzio è d'oro.
per tutte le volte che avresti voluto urlare, alzar le mani imprecando, ecco che, quieto, il pensiero razionale si fa spazio e ti impone di tacere.
sbollire la rabbia, facendosi cullare dalle onde del tempo.
ecco la medicina per le ferite dell'anima, della mente e del cuore.

MA oggi è il sacro giorno della SMERDATIO, razionalissima, ma pur sempre smerdatio. smerdatio ad honorem, direi, visto che in data odierna si è aperto il nuovo Anno Accademico.
il quale mi vede lontana salutar sbeffeggiando, con la manina molle stile regina Elisabetta e un bel paio di pantofole comode comode.

Parto dalla frase di Luca: voglio lavorare per vivere, non vivere per lavorare!
assimilato l'assunto, dico: perchè debbo vivere per studiare ed esser pure presa per i melliflui fondelli?
perchè dovrei investire il mio tempo e i soldini per stipendiare delle egregie e somme teste di cazzo della disperata Università di Torino che hanno perso ogni umana sensibilità il nome del dio denaro e del pressapochismo?
maledettissimifetentissimitestevuote.
non avendo trovato risposte soddisfacenti ho pensato fosse meglio voltare pagina e dilettarmi in uno studio matto e disperatissimo che fa degli autodidatti da sempre gli individui più furbi.

giacchè dotata di una sensibilità empirica, ho realizzato che l'anno non avrebbe potuto che esser infausto, dopo la fabulosa serata del 3/4 gennaio 2009, in cui la qui scrivente e donzelle si sono abbandonate all'ultima debolezza tamarra della loro esistenza: la discoteca.
come nei peggiori gironi infernali, l'aria era pervasa da un fetore di morte e da stidori orribili ed assordanti. tutt'intorno facce ghignati, bipedi mostruosità pezzate, femmine ignude, luci saettanti e grame. Il tutto pagando un salato pedaggio al Caronte di turno.

uscite-segnate-da questa terribile esperienza siamo state gettate nella rete del caos, ove tutto si genera e tutto si distrugge in un attimo. sogni e vane speranze infranti... toccato il fondo, non ci resta che darci la spinta e risalire a galla, sperando di non trovarci nel solito mare di letame.

--------------------parole chiave del mese:
imperturbabilità
pazienza
ambizione
-------------------eventi degni di nota del mese:
apparizioni poltergeist
guardiabambunismo in terra franca

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Regola 1
Bisogna esserte imperturbabili, essere capaci di tacere e non cambiare l'espressione fissa del vico. E quando la persona che parla con te dice delle cose assurde, sii gentile con lui e dagli ragione.


Che l'imperturbabilità ci accompagni....

Zazie ha detto...

Non so... vivere per il lavoro potrebbe anche essere una cosa positiva, se solo si riuscisse a non eliminare tutto quello che sta attorno! L'amore, la famiglia, l'amicizia, quelle piccole cose che alla fine ti fanno andare avanti e voltare pagina quando ogni cosa sta sguazzando nella melma...
Però vivere per il lavoro senza violentare queste cose e senze eliminarle del tutto è un'utopia.

Triste, però, è allo stesso tempo anche vivere per lavorare. E non alzare mai la testa perché si deve arrivare a fine mese, zittire le ambizioni e arrendersi di fronte alla situazione, consapevoli del fatto che tanto non cambia nulla e che il coltello lo hanno gli altri, non tu.

Non so... giungo alla conclusione che il lavoro (e lo studio!) "condotto" come è "condotto" oggi rende miserabili. Punto.

E porca miseria fa una gran tristezza. Tutto mi fa una gran tristezza.

E non dovrebbe essere così! Ogni cosa non va come dovrebbe andare...

Bah... citerei ancora "L'uomo che non dorme mai" dei Mercanti, ma sia loro che Paolini, li ho già citati troppo e, per di più, la mia pausa lavorativa è finita.

Anonimo ha detto...

Ehi Magò, tieni duro!!!

zazie.

Anonimo ha detto...

Nah. Volevo scrivere "lavorare per vivere"...
Triste, però, è allo stesso tempo anche lavorare per vivere.

[Errata corrige]

zazie.